James Stuart

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Comprendere gli archivi culturali digitali, dal passato al presente

La società crea continuamente archivi digitali tramite la digitalizzazione di vecchi contenuti o nuovi post nelle piattaforme “social”, dove il mezzo dominante è quello visuale, sia esso immagine o video. L’abilità di sfruttare vantaggiosamente questi archivi dipende dalla capacità delle macchine di filtrare, cercare e rappresentare la vasta quantità di dati utilizzando algoritmi di analisi. Questi algoritmi ci consentono di contemplare tutte le nostre attività in rete a un livello superiore, o addirittura ri-animare video di balli archiviati con nuove coreografie. Ora, entrando nell’era dell’Intelligenza artificiale, la nostra abilità di riflettere sui dati relativi alla cultura non potrà che aumentare.

James Stuart
Ricercatore in “Computer Vision for Cultural Heritage” presso il “Centre for cultural heritage” (CCHT) all’Istituto Italiano di Tecnologia (IIT). Prima di ciò, Stuart ha tenuto ruoli post-doc presso l’IIT, University College di Londra e la University of Surrey, dove ha anche conseguito il suo PhD. La sua ricerca si focalizza sul tema dei Big Data visuali, applicati a dati culturali. Precedenti progetti hanno riguardato la ricostruzione digitale di sculture in rilievo, e l’analisi dei social-media attraverso le fasi della vita.

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