05 Mag Massimo Somaglino
Un villaggio dove si vive di gramolatura del lino, dove il lavoro dei bambini è andare nei boschi a raccogliere erbe funghi timo e fiori da fieno, e dove la sola bilancia in uso è quella dei nobili Balek, che detta legge sul peso. Da cinque generazioni nessuno si pone domande sulla precisione della bilancia, fino al giorno in cui un bambino ostinato scopre l’inganno.
Massimo Somaglino
È attore, autore e regista. Della sua lunga militanza teatrale nazionale le tappe più significative sono: il lavoro d’attore per Elio De Capitani ed il Teatro dell’Elfo di Milano, (I Turcs tal Friûl di Pier Paolo Pasolini e recentemente Otello di Shakespeare, Afghanistan e Moby Dick alla prova di Orson Welles ) nonché l’esperienza 2006/10 diretto da Damiano Michieletto, Bepi Emiliani e Stefano Pagin per il Teatro Stabile del Veneto. Fondamentale il connubio con Giuliana Musso per Nati in casa (di cui è anche co-autore), Sexmachine e Tanti Saluti, prodotti da ‘La Corte Ospitale’ di Rubiera (RE) nonché il lungo percorso personale di ricerca intorno ad eventi e personaggi della storia friulana: Zitto, Menocchio!” (1996), Acqua, il sogno, (1998), Cercivento, (2003) Achtung banditi!, (2005) Indemoniate (2008), Tre zovini’ (2014), Suite in forma di rosa (2015), Nini e Cecilia (2019).Dal 2018 al 2020 è stato direttore artistico del Teatro Club Udine e dal 2021 del Teatri Stabil Furlan.
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